
La falesia di Valgua
Arrampicare la falesia di Valgua è una tra le esperienze più interessanti e complete che si possono fare in Media ValSeriana. Sei settori tutti immersi in una verdissima valle con diverse esposizioni e difficoltà.
Cenni sull’ambiente di Valgua
La “forra” di Valgua è un ambiente di grande interesse paesaggistico, con strapiombi di 30-40 m che creano una stretta valle nella quale scorre un corso d’acqua a regime torrentizio.
Il fondo della forra è caratterizzato da forte umidità atmosferica e ampia variabilità edafica che alterna zone con buona disponibilità idrica ad altre aride. Nelle prime s’insedia il tiglio, sempre accompagnato dall’acero di monte e dal frassino maggiore (aceri-tiglieto); nelle seconde si affermano formazioni forestali in cui dominano alternativamente carpino nero ed orniello (orno-ostrieto) e in cui si conserva una buona presenza di tiglio. Non si tratta di boschi veri e propri, bensì di lembi di formazioni differenti che si alternano vicendevolmente anche nel giro di poche decine di metri in relazione alla micromorfologia locale. Questa situazione appare stabile e di conseguenza la vegetazione ha notevoli caratteri di persistenza.
Le balze rocciose intorno alla forra sono caratterizzate da pendenze elevate e da una morfologia molto aspra. Il substrato geologico è costituito da Dolomia Principale, è estremamente compatto e poco alterabile, di conseguenza il suolo che si forma (rendzina) è sottile, primitivo, senza possibilità di evoluzione e crea condizioni di scarsissima fertilità stazionale, le formazioni ospitate in questi ambienti hanno un indice di copertura molto basso, spesso portamento arbustivo e elevata stabilità. Sono ambienti riconducibili al cosiddetto “Paesaggio della Dolomia Principale” costituito da praterie continue a dominanza di Sesleria coerulea e Molinia coerulea su cui si insediano arbusteti (orno-ostrieto primitivo di rupe) più o meno radi caratterizzati dalla presenza di carpino nero, pero corvino, orniello, nocciolo, viburno lantana, erica carnicina, salici, prunello, citiso purpureo, citiso a foglie sessili, frangola…
Le caratteristiche naturali di Valgua rendono questo ambiente particolarmente interessante, nel contempo i delicati equilibri che lo regolano devono suggerire al visitatore un approccio ai luoghi attento e rispettoso.
Accesso alle pareti
Da Bergamo percorrere la statale della ValSeriana sino ad Albino per poi, al semaforo, svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Bondo Petello e funivia. Giunti al piazzale della funivia proseguire dritti per via Andrea d’Albino fino ad incontrare, dopo pochi metri, il bivio con via Valgua. Percorrere questa via per un centinaio di metri fino a due ampi parcheggi nei pressi di un laghetto per pescatori dove sono ben visibili le indicazioni per la falesia. Fontana e tavolino per pic-nic.
Seguire il sentiero che sale, man mano che ci si addentra nella bella valletta costellata di verdi pozze d’acqua si incontrano i vari cartelli in legno che segnalano i diversi settori per arrampicare le falesie di Valgua. Il primo in cui ci si imbatte dopo 10 minuti di cammino è MINOLANDIA, bella placca con tiri medio-facili. Salendo si arriva in 20 minuti allo SCOGLIO, fresca e boscosa placca ideale nelle stagioni più calde. Successivamente, in 25 minuti, ecco LENTASIA, lunga fascia di calcare con tiri piuttosto impegnativi, anche su gradi bassi. VALGUASIA, forse il settore più bello, e la TORRE si raggiungono in 30 minuti mentre per il FUNGO, ultimo baluardo che sbarra la valle e che riserva tiri severi, bisogna camminare 40 minuti.
Per maggiori informazioni sui livelli di difficoltà delle pareti, scaricare il file allegato.