Chiesa Della SS.Trinità Fiobbio di Albino
Arte e cultura

Chiesa della Santissima Trinità

Luogo di culto cattolico della frazione Fiobbio di Albino, la chiesa della Santissima Trinità è situata sulle pendici del Monte Misma.

Storia
La chiesa primitiva era sicuramente esistente nel XIV secolo, poiché viene nominata nell’atto del notaio Giovanni Marinoni del 3 ottobre 1367. Il campanile faceva da funzione di torre di avvistamento per gli eserciti di mercenari di passaggio. La chiesa era anticamente formata di sassi ricavati dal Serio mentre la torre da grandi blocchi di pietra.
La chiesa primitiva è la parrocchiale di Fiobbio fino al Settecento quando per la grande distanza delle contrade Coter (Cuter), Carrara (via S. Benedetto), Gatti, Cadella, Grassi (via Grasse) e Fumiano (via Lucchetti) dall’oratorio della SS. Trinità, e del forte incremento demografico degli ultimi decenni del Seicento venne eretta una nuova chiesa (ex parrocchiale di Sant’Antonio da Padova) posta in un luogo più accessibile.
In una lettera del XVIII secolo indirizzata al conte Vincenzo Spini il parroco della frazione così scrive: “Nelle cinque contrade di Fiobbio anticamente non v’era che una piccola trebulina per divozione di que’ abitanti e passeggieri in quelle parti, e se le famiglie delle suddette contrade volevano ascoltare la S. Messa, ricevere i SS. Sagramenti della confessione e comunione, essere istruiti nella dottrina christiana, o mandare a scuola la loro gioventù dovevano tutte portarsi all’antico oratorio della SS.ma Trinità situato sui più remoti principij della contrada di Berlino […]. In qual anno ciò fosse io precisamente nol so bene, che nella visita di sua eminenza Pietro Priuli 1700”.
È per questo motivo chiedeva l’autorizzazione all’edificazione di una nuova chiesa che fosse più vicina alle contrade che si erano ripopolate, posizionata dalla parte opposta della frazione.
Il pronao che precede l’attuale chiesa fu realizzato nel 1941. Nel 1955 furono eseguiti lavori di mantenimento con la nuova pavimentazione interna, e con il ritrovamento di antichi affreschi trecenteschi raffiguranti Tre Gesù, uno risalente circa al 1480, e un trittico Madonna riconducibile alla bottega dei Marinoni di Desenzano al Serio, affreschi poi strappati e restaurati.
Nella seconda metà del XX secolo, la chiesa subì un periodo di abbandono per essere poi riaperta al pubblico nel 2014 grazie a lavori di restauro finanziati dalla Curia Vescovile di Bergamo in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali.

Elementi significativi
L’interno della chiesa è a un’unica navata composta da tre campate divisa da due archi a sesto acuto. La cantoria è posta sopra la prima campata. Una cappella laterale dedicata a san Ciriaco e alla Madonna è presente nella seconda campata. Il presbiterio presenta un’altare di marmo ornato da un paliotto decorato da marmi variopinti, con i gradini della predella in marmo nero. Sotto il ciborio, dietro un’ulna di vetro, è custodita la reliquia del diacono san Ciriaco di Roma. Il fondo del presbiterio è ornato da un’ancona lignea raffigurante la santissima Trinità con la rappresentazione di tre immagini di Gesù con le scritture aperte, a indicare tre persone uguali e distinte opera trecentesca riconducibile al Maestro dell’Albero della Vita (affresco che si trova nella basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo). Il presbiterio ha due aperture: una conduce alla sagrestia e l’altra alla torre campanaria.
Nel 1560 il Giovan Battista Moroni dipinse la tela d’altare della Trinità, dipinto ispirato a quello omonimo di Lorenzo Lotto ma denso di significati teologici per la diversa funzione attribuita a Cristo, punto di convergenza tra l’arcobaleno (Empireo), il globo terraqueo e il paesaggio terreno.
Il dipinto durante il primo conflitto mondiale venne rimosso per paura che venisse danneggiato. Nel 1920, dopo essere esposto a Bergamo alla mostra dei dipinti bergamaschi, fu successivamente trasferito nella chiesa parrocchiale di San Giuliano di Albino.

Crediti fotografici: Fabrizio Carrara Fotografia

 
 

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