
Chiesa di Sant’Anna
Grazie a una donazione di Bernardo Spini e Giovanni Marini, la chiesa sorge a metà Cinquecento come parte del monastero carmelitano femminile fondato nel 1525 da Lucrezia Agliardi; è ampliata a partire dal 1742 su progetto dell’architetto Giovan Battista Caniana, esponente della locale corrente tardobarocca, e completata verso il 1790.
Si affaccia sull’antica piazza commerciale di Albino.
La chiesa esterna a pianta quadrata con al centro una luminosa cupola è decorata da un ciclo pittorico a tempera di Filippo Comerio.
La chiesa interna rettangolare, riservata alle religiose, contiene un coro di notevole interesse con 37 stalli intarsiati opera di Andrea Fantoni.
Dopo la soppressione del monastero il 21 giugno del 1798, la chiesa diventa la sussidiaria della parrocchiale e successivamente vi si insedia l’ordine delle suore del Sacro Cuore.
Elementi significativi
L’elemento fondamentale della chiesa è la presenza di un setto murario, di altezza pari all’imposta degli archi, che divide lo spazio interno in due parti distinte: una per i laici e una per le monache; la prima viene definita esterna, la seconda interna. Questo muro divisorio è addossato all’altare maggiore ai cui lati si notano, ricavate nello spessore del muro, un’apertura a ruota per la consegna dei paramenti sacri al sacerdote, e una finestrella rettangolare per la distribuzione della comunione alle monache. Poiché le funzioni proprie di una comunità di clausura devono essere isolate da tutto e da tutti, compresi i confessori e i sacerdoti che celebravano gli uffici sacri, la chiesa interna è direttamente collegata con il chiostro e con gli altri locali di servizio. Al lato della chiesa è previsto un corridoio senza alcuna apertura che conduce a un matroneo, chiuso da grate, ricavato sopra il portico esterno; anche la presenza del portico risponde a precise regole: elimina infatti l’inconveniente di una veduta verso la strada. La configurazione complessiva della chiesa, oltre che dalle citate necessità, è stata condizionata anche dalla particolare ubicazione nel centro del paese. Il sito, ha influito sulla soluzione planimetrica generale, che risulta a prevalente sviluppo longitudinale.
La facciata, proprio per i motivi di localizzazione accennati, presenta una purezza di linee e una soda volumetria che le conferiscono un aspetto laico, che ben si adatta al tessuto cittadino.
Crediti fotografici: Fabrizio Carrara Fotografia