
Chiesa di Sant’Antonio da Padova
La chiesa parrocchiale è di stile bizantino-romanico moderno con matronei ed archi sopra il presbiterio. E’ stata decorata dal pittore Renato Bassetti nel 1944. All’interno è possibile ammirare un’ artistica via Crucis del pittore Galizza del 1948.
Storia
Al termine del XIX secolo, il territorio registrò un forte incremento demografico passando da una popolazione di 512 abitanti nel 1889, a 1050 nel 1916, questo rese insufficiente la capienza della vecchia chiesa di Sant’Antonio risalente al 1680 circa.
Per la costruzione della nuova chiesa fu scelta la sommità di un promontorio collegato a sud al centro abitato e circondato da tre pendii; l’area, libera da costruzioni e destinata prevalentemente alle attività agricole e all’escavazione di pietre, fu donata alla parrocchia per l’edificazione della nuova chiesa, il cui progetto fu affidato all’ingegnere bergamasco Camillo Galizzi.
La costruzione iniziò subito dopo il primo conflitto mondiale con la posa della prima pietra il 20 settembre 1919 e si concluse con la sua consacrazione nel 1924, sebbene i lavori fossero rimasti incompleti. La struttura risultava infatti priva degli ornamenti e dei dipinti previsti, così come del grande porticato progettato da Galizzi a completamento della facciata, il quale non venne mai realizzato a causa di restrizioni economiche.
Gli interni della chiesa furono adornati solo successivamente con decori e dipinti, nonché con alcuni degli arredi provenienti dalla dismissione della vecchia chiesa, tra questi: le cinque campane della ditta Pruneri datate 1906, l’altare laterale dedicato alla Beata Vergine del Rosario, il battistero e l’organo che fu installato nel suo alloggiamento sopra il presbiterio solo nel 1930 dopo un’accurata opera di restauro.
Durante la seconda guerra mondiale, a seguito del Regio Decreto n° 505 del 23 aprile 1942, le due campane maggiori furono requisite e fuse per farne materiale bellico. Solo nel 1949 la torre campanaria fu nuovamente completata con due nuove campane di minor pregio rispetto alle precedenti.
Conseguente alla beatificazione di Pierina Morosini, nel 1987 il presbiterio fu modificato su progetto dell’architetto Vittorio Sonzogni con la posa di un nuovo altare.
All’interno sono conservate le spoglie della Beata Pierina Morosini, la cui festa è il 6 maggio.
Il 27 settembre 2012, nel XXV anniversario della beatificazione di Pierina Morosini, la terza campana del concerto campanario (Sol), una Pruneri del 1906 ormai danneggiata da tempo, è stata sostituita con una nuova, fusa dalla ditta Allanconi di Crema. Sulla nuova campana trovano posto le effigi della beata, alla quale la campana è dedicata, di papa Giovanni XXIII e di Santa Maria Goretti, figura importante nella vita della Morosini. Sulla campana vi è posta la scritta: “Confirma nos in fide” (Confermaci nella fede) richiamo all’Anno della fede.
La vecchia campana Pruneri, che riporta la scritta in latino “A fulgure et tempestate libera nos Domine”, cioè Dal fulmine e dalla tempesta liberaci Signore, è conservata sotto il portico destro della chiesa, nelle vicinanze dell’ingresso laterale.
Crediti fotografici: Fabrizio Carrara Fotografia