
Chiesa e convento dei frati cappuccini
Il Convento dei Frati Cappuccini venne fondato nel 1613 grazie al lascito della famiglia Spini e con il concorso di tutta la popolazione.
La chiesa venne dedicata a San Francesco.
Trasformato e ampliato intorno agli anni ’60, oggi in una sezione del convento ospita anche la Scuola di S. Anna.
Elementi significativi
Il convento fu edificato all’esterno del centro abitato e fu costruito in modo tale da sfruttare il più possibile l’arco solare. Nella progettazione delle strutture monastiche cappuccine non esisteva un punto cardinale preferito, anche se si privilegiava l’inclinazione Nord-Ovest e Sud-Est. Il convento di Albino venne costruito sull’asse Nord-Ovest, con la chiesa sul lato Nord per proteggere parzialmente il convento dai venti invernali.
L’angolazione solare e il decentramento delle due strutture permettevano di sfruttare il più possibile la luce ed il calore solare senza che gli alti muri della chiesa creassero ombre sulle strutture abitative. Al piano terreno nella posizione più salubre, venivano collocati gli ambienti più importanti e frequentati come il refettorio con l’annessa cucina e le foresterie, mentre al piano rialzato le celle per i frati residenti. Il refettorio si trovava così quasi sempre dal lato opposto della chiesa. Nel refettorio è conservato un dipinto del 1861 del pittore Nava dal quale si evincono i tratti tipologici del convento nelle sue forme ottocentesche.
La pianta della chiesa è a navata unica (come tutte le chiese cappuccine), con copertura a volta a botte. Le cappelle laterali, una per ogni lato, sono di forma quadrata e rialzate rispetto alla navata di due gradini. Il prospetto principale della chiesa si affaccia su un piccolo sagrato ed è diviso orizzontalmente da porticato. Il corpo centrale, corrispondente con l’unica navata della Chiesa, presenta una serie di cinque affreschi votivi di differenti dimensioni, ad opera dell’artista Achille Compagnoni (1955).
Nella cappella laterale, sulla sinistra, è possibile ammirare la “Deposizione”, opera di partecipata intensità emotiva del pittore albinese Piero Testa.
Gli interni della chiesa furono interamente decorati dai pittori Nembrini di Pradalunga intorno agli anni ’50, e probabilmente dai fratelli Dino e Gioachino (infatti sono riscontrabili analogie con le decorazioni presenti nella Parrocchiale di S. Girolamo Dottore in Torre de Roveri). Negli anni settanta tutte le superfici furono interamente ritinteggiate con un colore grigio-bianco.
Una parte della decorazione, quella relativa alle pareti del presbiterio, è stata riportata in luce nel 2005, in collaborazione con la scuola di restauro “A. Fantoni” di Bergamo.
All’altare maggiore c’è un grande dipinto di Monzio Compagnoni raffigurante la gloria di San Francesco.
Crediti fotografici: Fabrizio Carrara Fotografia