Santuario della Madonna del Miracolo della Gamba Desenzano al Serio di Albino
Arte e cultura

Santuario della Beata Vergine del Miracolo della Gamba

Il santuario intitolato alla Madonna della Gamba si trova nel centro della frazione di Desenzano al Serio. Venne edificato sopra una piccola chiesa preesistente, costruita ottemperando al lascito testamentario di Giovan Battista Marinoni detto Bettoni, che aveva donato l’abitazione dove un tempo erano avvenute l’apparizione della Madonna e la miracolosa guarigione della giovane Venturina.
Il primo luogo di culto dedicato alla Madonna si trovava leggermente spostato, in località Ripa, dove si conservavano le bende miracolate, ma era molto viva la devozione nella valle così da richiedere nuovi spazi.
La prima costruzione del 1599 fu una semplice cappella che venne successivamente modificata e abbellita.
Nel 1724 l’edificio fu completamente restaurato su progetto di Giovan Battista Caniana. Il progetto aveva previsto anche la demolizione di alcune abitazioni adiacenti. Anche l’antica torre del Castel secco fu distrutta e le pietre furono utilizzate per la nuova costruzione, grazie all’autorizzazione della repubblica veneta. La parte strutturale venne ultimata entro il 1740.
Negli anni successivi furono costruiti gli altari laterali e quello maggiore, opera di Pier Giacomo Manni; nel 1810 fu posizionato l’organo. Nel 1824 furono eseguite le decorazioni degli stucchi, opera di Giuseppe Berlendis, mentre sempre dal Manni furono realizzati il pulpito e la balaustra.
Solo nel 1883 venne edificato il campanile e restaurata la cripta che ospita la statua della Vergine. Nel 1892 venne collocato nell’abside il coro ligneo opera di Andrea Fantoni.
La chiesa, a pianta rettangolare, è accessibile dal grande sagrato ed è rivolta a est-ovest. Alla sua destra vi è il campanile costruito nel 1883, sulla cui cima è posto un angelo in rame dorato di 3,50 m., eseguito da Giuseppe Broggi.
L’interno della chiesa è ad unica navata e ha due altari per lato.
Le tre tele presenti sono: la Fuga in Egitto opera di Francesco Capella; l’Apparizione della Madonna di Carlo Ceresa (la tela venne ampliata nel 1740 da Filippo Comerio, è visibile la cucitura che disturba la bellezza originaria del quadro); l’Annunciazione, sempre opera di Francesco Capella del 1766.
Il primo altare a destra della navata, intitolato a sant’Antonio di Padova, presenta una tela di Carlo Ceresa; il secondo, detto della Adorazione dei pastori, ha una tela di Lodovico Gioia del 1530 circa. Sul lato a sinistra il primo altare, intitolato alla Madonna Addolorata, presenta la tela di Enea Salmeggia. Sull’altare successivo, dedicato a san Giuseppe, si trova la tela transito di San Giuseppe, sempre opera di Francesco Capella.
Nella sacrestia si conservano un armadio in noce con intarsi, opera del Caniana, e due stendardi, intitolati alla Beata Vergine della Ripa e a san Pietro e san Paolo, lavori di Enea Salmeggia, nonché numerosi quadri.
Sotto il presbiterio vi è la cripta o scurolo, considerato il luogo dove era avvenuta la guarigione di Venturina e l’apparizione della Vergine. Nella cripta vi è il gruppo scultoreo eseguito da Andrea Fantoni, raffigurante la Vergine e la giovane realizzato nel 1702, mentre i due angeli laterali sono del 1713. Tutto il gruppo fu poi dipinto da Marziale Carpinoni, mentre le tela posizionata sopra il gruppo, raffigurante la Vergine che indica il luogo dove la giovane doveva deporre le bende miracolose, è stata realizzata nel 1886 da Giuseppe Carnelli.
All’interno della cripta sono raccolti tutti gli ex-voto per grazia ricevuta che i fedeli hanno donato alla chiesa.

Ogni anno, tra l’8 e il 9 ottobre, si celebra l’anniversario della miracolosa apparizione della Vergine alla giovane Venturina.

Crediti fotografici: Fabrizio Carrara Fotografia

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